Modern and Contemporary Art, Photography
Pittore e scultore italiano e’ considerato uno dei protagonisti dell’avanguardia artistica internazionale con intuizioni del tutto originali e innovative, ostinato e determinato nel perseguire un’indipendenza all’interno del contesto artistico nazionale in un cammino volutamente fuori da qualsiasi gruppo ed etichetta.
Tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta studia presso l’Istituto di Belle Arti di Modena e frequenta lo studio di Morandi a Bologna, esperienza che lo segna fortemente.
La sua arte ha una storia simile a quella del movimento dei ‘poveristi' italiani per la sua idea di ‘depauperamento’ dell’arte attraverso l’utilizzo di materiali comuni e poveri, appunto. Del 1970 sono le prime ‘Delocazioni’ opere di ombre e impronte realizzate attraverso l’uso della polvere, fuoco e fumo. L’artista fa un uso degli oggetti tendente al poetico, all’associazione colta di elementi che hanno un carattere simbolico con una forte tematizzazione del rapporto tra luce ed ombra.Tende inoltre ad indagare l’associazione tra elementi naturali, vegetali, animali ed umani in un gioco imperniato sulle implicazioni del rapporto tra civiltà e forme artificiali.
Ne è un esempio ‘Zoo geometrico’ del 1969. Parmiggiani fin dagli anni settanta indulge in disegni di carattere simbolista che preannunciano i dipinti degli ‘anacronisti’. Infine la svolta degli anni ottanta, in cui i soggetti della maggior parte delle sue opere diventano i calchi in gesso dei volti classici.
Questi vengono variamente trattati, colorati ed accostati ad altri elementi, come tavolozze colorate, farfalle o rami. Parmiggiani arriva cosi’ alla creazione di un proprio linguaggio, esclusivo, basato sulla citazione colta e che ha come riferimento costante la classicità. Aspetti non completamente nuovi della produzione dell’artista che già nel ’64 aveva realizzato l’opera in gesso intitolata ‘La Mano’, in cui appoggia alcuni frammenti della scultura su alcuni spartiti musicali, e ‘La Notte’, in cui usa il calco di un viso femminile. Il classico dunque si ritrova già nelle radici dell’opera dell’artista, prima con riferimenti sporadici e poi con riferimenti espliciti alla cultura rinascimentale.
Le sue opere sono presentate più volte alla Biennale di Venezia, e nelle sedi dei piu’ prestigiosi centri espositivi internazionali. Tra le sue mostre personali si ricordano quelle allestite presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano,1982; ai Musei Civici di Reggio Emilia,1985; al Museum Moderner Kunst di Vienna,1987; al Mathildenhohe Institut di Darmstadt,1992; al Centre Mèditerranèen d’Art di Tolone,1999; al Listasaf Islands -Galleria Nazionale islandese - di Reykjavik, 2000; al Musèe Fabre di Montpellier, 2002; e ancora a Palazzo Fabroni di Pistoia, 2007. Notevoli sono anche i suoi scritti, tra cui ‘Sangue Stella Spirito’. Dirige per la casa editrice Diabasis la collana ‘Lo Spazio e il Tempo’, critica e filosofia dell’arte-opera d’artista.
Nella sua carriera brilla costantemente e rimane una delle figure principali dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Inclassificabile, costeggia tanto l’arte povera quanto quella concettuale assumendo pero’ una posizione unica ed inimitabile nel panorama contemporaneo.