MICHAEL KENNA Widnes, 1953
Michael Kenna nasce a Widnes nel 1953, studia al St Joseph College nel Lancashire, alla Banbury School of Art nell’Oxfordshire e nel 1976 termina gli studi al London College of Printing di Londra.
È un fotografo forse ancora non diffusamente conosciuto in Italia, nonostante sia da anni apprezzato dagli addetti ai lavori di tutto il mondo…
MICHAEL KENNA Widnes, 1953
Michael Kenna nasce a Widnes nel 1953, studia al St Joseph College nel Lancashire, alla Banbury School of Art nell’Oxfordshire e nel 1976 termina gli studi al London College of Printing di Londra.
È un fotografo forse ancora non diffusamente conosciuto in Italia, nonostante sia da anni apprezzato dagli addetti ai lavori di tutto il mondo.
I suoi soggetti sono i tesori architettonici, la natura, le città e le aree industriali, che si ammantano di una bellezza straordinaria anche nel caso più difficile delle centrali nucleari.
Michael Kenna guarda a questi luoghi da inaspettati punti di vista, fisici e mentali, e lo fa muovendosi in particolari momenti della giornata, quando la luce deve ancora
manifestarsi per plasmare quei soggetti che diventano dei concetti immateriali e praticamente invisibili agli occhi della maggior parte delle persone.
I tempi di posa sono lunghissimi e restituiscono immagini materiche e languide non senza difficoltà ed eventuali "fallimenti" messi serenamente in conto.
È un mediatore, uno straordinario traduttore poliglotta capace di comprendere e di immedesimarsi in luoghi e culture lontane.
Un artista capace di rinunciare alla velocità per sintonizzarsi su canali di pacifica e rispettosa convivenza con i luoghi da lui visitati e studiati.
Lontano da periodi e orari dettati da automatismi che ci fanno muovere tutti contemporaneamente e convulsamente, ci fa scoprire ciò che non abbiamo avuto il
tempo di notare, lontano dall’inquinamento visivo e acustico delle metropoli e ritrovare luoghi e rumori ormai dimenticati da osservare ed ascoltare.
Il suo linguaggio è fuori dalle mode non "fuori moda", come alcuni asseriscono, solo perché romanticamente ancorato alla fotografia analogica e non ancora catapultato nel mondo del digitale.
Anche se entrambe le vie portano a risultati comunque emozionanti, egli sceglie la via della riflessione a quella dell’impetuosa cavalcata sull’onda dei pixel. Con il tempo si
forgia uno stile indiscutibile e inconfondibile, osservando il mondo con lo sguardo dello scultore che di fronte al blocco di marmo sa già dove vuole arrivare ma sa anche
che quello che sta per intraprendere e’ un lungo e difficile percorso.
Dalla penombra dei luoghi in cui fisicamente si trova, Kenna parte per un viaggio che non si esaurisce mai dopo i suoi lunghi click ma continua anche più tardi in un luogo
altrettanto buio, la camera oscura, dove alla flebile presenza di una lampadina rossa il fotografo si trasforma in editore per rivedere e donare nuova luce a ciò che ha già
osservato o forse solo immaginato..
Una inarrestabile carriera di fotografo viaggiatore la sua, che lo vede esplorare prima l’Europa e in particolare Parigi, poi gli Stati Uniti e anche il Giappone, viaggi possibili
grazie alle commissioni e alle vendite delle sue stampe d’arte. Nel corso del 2000 ripercorre ancora le città e i paesi a lui più cari come la Francia, Mont Saint Michel e
intraprende nuovi viaggi, in Italia a Venezia e a Reggio Emilia, e ancora in Egitto, in Cina, e all’ Isola di Pasqua. Dall’inizio della sua carriera nel 1974, realizza un incredibile
quantità di mostre collettive e personali in tutto il mondo: Stati Uniti, Canada, Europa, Cina, Giappone, Corea, Russia, Turchia e Australia.
Attualmente vive e lavora a Seattle USA.