
NICK BRANDT Londra, 1966
Gli animali e la natura hanno catturato per primi il cuore di Nick Brandt, a sorpresa.
Il grande Artista londinese si è avvicinato alla fotografia come al media perfetto per esprimere i suoi sentimenti: le sue Opere mostrano una grande conoscenza del continente africano e dei suoi abitanti ma soprattutto una
speciale sensibilità, amore, rispetto e ammirazione per queste meravigliose creature…



NICK BRANDT Londra, 1966
Gli animali e la natura hanno catturato per primi il cuore di Nick Brandt, a sorpresa. Il grande Artista londinese si è avvicinato alla fotografia come al media perfetto per esprimere i suoi sentimenti: le sue Opere mostrano una grande conoscenza del continente africano e dei suoi abitanti ma soprattutto una speciale sensibilità, amore, rispetto e ammirazione per queste meravigliose creature. Fotografando con abilità, discrezione e senza tele-obiettivi, leoni, scimpanzé, scimmie, zebre, giraffe lo hanno accettato nel loro mondo e gli hanno permesso di avvicinarsi. Con loro Nick Brandt volta per volta ha cercato e creato un feeling tale da riuscire a rivelare la loro personalità, come un genitore che fotografa un figlio. Per questo le sue immagini sono incredibili. Guardando la foto del leone prima del temporale, per esempio sembra di sentire la stessa brezza che smuove la sua criniera. Le fotografie di Nick Brandt sono magiche anche per l’atmosfera suggestiva e senza tempo determinate dalla scelta del bianco e nero, talvolta dal seppia, che ha deciso di utilizzare fin dai suoi primi lavori. Amante dell’estetica fa questa scelta per concentrarsi sulla luce, sulle ombre e sulla forma, riuscendo ad ottenere una profondità di campo che avvolge lo spettatore e ne magnetizza lo sguardo. Brandt, nato e cresciuto a Londra dove studia cinema e pittura, non è approdato subito alla fotografia. Espatriato negli Stati Uniti nel 1992, si dedica con successo prima alla regia di videoclip realizzando alcuni filmati per artisti del calibro di Michael Jackson - Earth Song, Stranger in Moscow - e Moby. La sua carriera fotografica inizia nel 2000 in Africa. La sua prima e finora più significativa opera fotografica "On this Earth" viene pubblicata nel 2005 da Chronicle Books ed esposta nelle più grandi gallerie di Londra, Berlino, Amburgo, New York, Los Angeles, Santa Fè, Sydney, Melbourne e San Francisco. Oggi vive in California. Lasciamo la parola allo stesso autore: "Pochi fotografi hanno considerato la fotografia di animali selvaggi come una forma d'arte. L'enfasi è stata posta in genere nel cogliere la spettacolarità degli animali in azione, nel catturare un singolo momento drammatico. Gli animali selvaggi africani si prestano alle foto che vanno esteticamente al di là della comune fotografia naturalistica dell'obiettivo 35 mm a colori. Ed è così che a mio modo, vorrei trascinare l'oggetto della fotografia naturalistica nell'arena della foto "d'arte". Fare foto che trascendano il genere ampiamente documentativo. A parte l'uso di certe tecniche fotografiche, c'è una cosa che faccio mentre scatto che, credo, faccia la differenza: mi avvicino molto a questi animali, spesso a poche decine di centimetri da loro. Non uso teleobiettivi. Questo perché voglio vedere quanto più possibile gli animali nel contesto del loro ambiente. In questo modo le foto riportano l'atmosfera del luogo. Inoltre, essendo così vicino, ottengo un intimo contatto con l'animale che mi è di fronte. A volte ho la sensazione che "si presentino" come per un ritratto in studio. Perché gli animali africani in particolare? E ancora più in particolare dell'Africa orientale? Forse c'è qualcosa di più profondamente iconico, mitico, persino mitologico negli animali dell'Africa orientale. C'è anche qualcosa di profondamente emozionante e commovente nelle pianure africane come le grandi distese di alberi di acacia graficamente perfetti. Le mie immagini sono apertamente idilliache e romantiche, una sorta di Africa incantata. Sono la mia elegia a un mondo che sta costantemente, tragicamente svanendo".