
MARCO SIMONI Roma, 1986
Marco Simoni è un giovane fotografo italiano. Nasce a Roma nel 1986; una vecchia reflex del padre accende il suo interesse per la fotografia che prenderà definitivamente corpo nel 2010 quando decide di trasferirsi in Nuova Zelanda. È lì durante il terremoto che rade al suolo buona parte di Christchurch, la città in cui vive. In quelle terre lontane i primi scatti a diretto contatto con una natura incredibile e le tradizioni secolari dei Maori; quello in Nuova Zelanda è solo il primo di una lunga serie di viaggi che lo porteranno in Africa e in India a diretto contatto con le minoranze che lo affascinano per la loro semplicità e dignità, attraverso luoghi che diventano stati d’animo, sospesi nel tempo, dove ritornerà ancora, come da promessa alla sua referente locale, una giovane appartenente alla tribù degli Apatani nel nordest indiano, con cui ha in comune la passione per il viaggio …



MARCO SIMONI Roma, 1986
Marco Simoni è un giovane fotografo italiano. Nasce a Roma nel 1986; una vecchia reflex del padre accende il suo interesse per la fotografia che prenderà definitivamente corpo nel 2010 quando decide di trasferirsi in Nuova Zelanda. È lì durante il terremoto che rade al suolo buona parte di Christchurch, la città in cui vive. In quelle terre lontane i primi scatti a diretto contatto con una natura incredibile e le tradizioni secolari dei Maori; quello in Nuova Zelanda è solo il primo di una lunga serie di viaggi che lo porteranno in Africa e in India a diretto contatto con le minoranze che lo affascinano per la loro semplicità e dignità, attraverso luoghi che diventano stati d'animo, sospesi nel tempo, dove ritornerà ancora, come da promessa alla sua referente locale, una giovane appartenente alla tribù degli Apatani nel nordest indiano, con cui ha in comune la passione per il viaggio. Nel 2011 rientra in Italia intervallando la sua permanenza con partenze che diventano via via più frequenti: Giappone, Cambogia, Messico e Guatemala, e poi tanta Africa: Namibia, Kenya, Botswana, Madagascar, Sud Africa, Etiopia. "L'Africa è il Continente dove vorrei invecchiare", e racconta di un piccolo camping tra Namibia e Botswana, a strapiombo su un ruscello al confine con una piana dall'aspetto minimalista, in cui, stagliate sull’orizzonte, spiccano le lunghe file di elefanti e giraffe dirette alla foce per abbeverarsi e dove sogna un giorno di stabilirsi. E poi nei suoi racconti c'è l'India dai volti intensi, che ha impresso nelle sue fotografie e tatuati sul corpo. È in Giordania nel 2019 dove visita i campi profughi al confine con la Siria, in India a Dharamshala per vedere il Dalai Lama durante le giornate di incontro con i monaci tibetani, da lì si sposta nel Punjab ad Amritsar per visitare la comunità sikh e poi passa a Wagah, al confine con il Pakistan dove, gli opposti eserciti, indiano e pakistano, si sfidano in un agone surreale. In Nagaland incontra le ultime tribù di tagliatori di teste esistenti al mondo. Oggi si dedica esclusivamente alla fotografia e conduce viaggi di gruppo fotografici in location uniche e irraggiungibili. Nel 2020 le sue fotografie sono esposte per la prima volta in esclusiva presso la Galleria romana Restelliartco, nella personale "Loners".
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10.000 feet, 2017
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120 Km/h, 2016
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130 cm, 2017
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13000 grams, 2016
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152 cm, 2017
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200 stripes, 2013
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4,5 tree, 2013
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45 days, 2016
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50 miles, 2018
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88 Years old glass, 2016
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88 Years old, 2016
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Ara ararauna 2.0, 2017
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Ara ararauna, 2017
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Eudocimus ruber, 2018
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Morelia viridis, 2017
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Panthera leo cubs, 2016
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Rhinoceros unicornis, 2019
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The Ivory game, 2020