STEVE MC CURRY Philadelphia, 1950
Nasce a Philadelphia il 24 febbraio 1950. Fotoreporter statunitense, conosciuto principalmente per la straordinaria fotografia della “Ragazza afgana”, pubblicata come copertina del National
Geographic Magazine del giugno 1985.
Frequenta la High School Marple Newtown e poi la Penn State University per studiare fotografia, cinema e teatro, e inizia subito a realizzare fotografie per “The Daily Collegian”, il quotidiano della Penn State University…
STEVE MC CURRY Philadelphia, 1950
Nasce a Philadelphia il 24 febbraio 1950. Fotoreporter statunitense, conosciuto principalmente per la straordinaria fotografia della “Ragazza afgana”, pubblicata come copertina del National Geographic Magazine del giugno 1985.
Frequenta la High School Marple Newtown e poi la Penn State University per studiare fotografia, cinema e teatro, e inizia subito a realizzare fotografie per “The Daily Collegian”, il quotidiano della Penn State University. Dopo aver lavorato al “Today’s Post” per due anni, partì per l'India come fotografo freelance.
La sua vera carriera inizia quando, attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, poco prima dell'invasione russa, riesce a riportare con sè le immagini scattate nel tremendo conflitto, nascondendo i rotoli di pellicola fotografica tra le vesti. Quelle immagini, pubblicate su i tabloid di ogni paese, sono tra le prime a mostrare quella guerra al mondo intero.
Il suo servizio vince il Robert Capa Gold Medal per il miglior reportage fotografico dall’estero, un premio assegnato a fotografi che realizzano imprese eccezionalmente coraggiose.
McCurry prosegue la sua carriera fotografica partecipando ai più duri conflitti internazionali: Iran-Iraq, Beirut, Cambogia, Filippine, Afghanistan e la Guerra del Golfo. I suoi lavori sono pubblicati nelle riviste di tutto il mondo, particolarmente sul National Geographic Magazine del 1986. McCurry è membro della Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo che protegge il diritto d'autore e la trasparenza dell’informazione.
Vince numerosi premi: il Magazine Photographer of the Year assegnato dalla National Press Photographers’ Association; per quattro volte consecutive il primo premio del World Press Photo Contest, due volte l'Olivier Rebbot Memorial Award e molti altri ancora.
McCurry si sofferma a considerare gli aspetti umani della guerra mettendo in luce ciò che questa riesce a imprimere sul volto delle persone. È sospinto da una curiosità innata nei confronti del mondo e di tutti coloro che lo abitano, ed ha una straordinaria capacità di attraversare i confini della lingua e delle diverse culture per catturare storie di esperienza umana. "Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te…
Cerco il momento in cui si affaccia l'anima più genuina, in cui l'esperienza s'imprime sul volto di una persona…Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della
meraviglia che ho trovato di fronte a me durante i miei viaggi…”
McCurry propone workshop di fotografia a New York e in Asia (Nepal, India e Birmania).