ZERO LIKE Roma, 1976
Zero Like sin dai primi anni di vita rimane affascinato dal lavoro del padre, noto restauratore romano, trascorrendo intere giornate nel suo studio ad osservare attentamente ogni suo piccolo gesto apprendendo ed interiorizzando le qualità di precisione, pazienza e calma necessarie in questa attività.
Apprende l’arte del restauro solo visivamente, per poi assimilare e metabolizzare tutti quegli aspetti tecnici dell’arte del restauro che qualche anno più tardi risulteranno di vitale importanza per la sua espressione artistica. In concomitanza con lo studio dell’arte del restauro, nel 1996, dopo una brillante carriera scolastica, consegue il diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma acquisendo così anche una profonda conoscenza delle tecniche pittoriche e completando la sua preparazione teorica.
ZERO LIKE Roma, 1976
Zero Like sin dai primi anni di vita rimane affascinato dal lavoro del padre, noto restauratore romano, trascorrendo intere giornate nel suo studio ad osservare attentamente ogni suo piccolo gesto apprendendo ed interiorizzando le qualità di precisione, pazienza e calma necessarie in questa attività. Apprende l'arte del restauro solo visivamente, per poi assimilare e metabolizzare tutti quegli aspetti tecnici dell’arte del restauro che qualche anno più tardi risulteranno di vitale importanza per la sua espressione artistica. In concomitanza con lo studio dell’arte del restauro, nel 1996, dopo una brillante carriera scolastica, consegue il diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma acquisendo così anche una profonda conoscenza delle tecniche pittoriche e completando la sua preparazione teorica. All’età di 20 anni Zero Like apre il suo primo laboratorio di restauro nel quartiere storico di San Lorenzo sempre a Roma. Il quartiere di San Lorenzo dagli anni 70’ è uno dei cuori pulsanti, insieme al quartiere Trastevere, dei movimenti artistici Romani. Studi di pittori si mescolano e si intrecciano con laboratori di artigiani creando un tessuto connettivo artistico che avrà grande influenza sul movimento artistico italiano. In quegli anni infatti i pittori aprono al pubblico i propri studi, ricavati negli stanzoni di un vecchio edificio industriale di San Lorenzo, a Roma. Con la mostra del 1984, intitolata semplicemente “Atelier”, quei giovani pittori creano così la nuova scuola romana, quella appunto del pastificio Cerere di via degli Ausoni. Tutti questi artisti sono accumunati dal ritorno alla pittura ma non necessariamente alla figurazione (due termini che spesso coincidono nella riscoperta del colore, e dell’ arte, proposte negli anni Ottanta da Transavanguardia e Nuovi selvaggi). Da allora, la pittura dei “Ragazzi di San Lorenzo” si raffina. E’ in questo contesto e a contatto con artisti già affermati che Zero Like sviluppa una sensibilità caratterizzata da una grande capacità tecnica unita ad una attenzione per la realtà, gli avvenimenti e la cronaca quotidiana di Roma. Appassionato di tecniche pittoriche quanto di quelle di restauro, dopo due anni dall’apertura del laboratorio di San Lorenzo, si specializza nel restauro di opere d’arte antiche. Di lì a breve il suo particolare talento viene notato dai responsabili Vaticani che dopo alcuni lavori commissionati ed egregiamente eseguiti, lo incaricano del restauro dell’intera collezione epigrafica in marmo del chiostro costantiniano all’interno della Basilica di San Lorenzo fuori le mura. Il lavoro viene concluso con successo in soli 6 mesi. Nel 2002 per una serie di circostanze fortuite, mette a disposizione il suo studio per una produzione cinematografica e per l’effettuazione di alcune riprese. Da questo episodio nasce la passione per il cinema che lo porta a conoscere negli anni l’attore greco Greco Yorgo Voyagis e l’attrice Diana Curtis. La passione per questa forma d’arte accompagna Zero Like negli anni successivi della sua crescita artistica. Nello stesso anno le sue doti artistiche e l’eccezionale capacità manuale vengono notate ed apprezzate dalla cerchia di amicizie che operavano nel mondo cinematografico; attraverso di loro collabora alla realizzazione delle scenografie della prima unità nel film Gangs Of New York diretto da Martin Scorsese, assieme a scenografi provenienti dalla scuola di Eugenio Bava. Senza abbandonare il restauro - suo primo amore- e la pittura, nel 2004 Zero Like viene richiamato a prendere parte alla realizzazione delle scenografie del film Ocean’s Twelve diretto da Steven Soderberg. Nel 2010, forte ormai di grande esperienza acquisita, realizza da solo ed integralmente, la scenografia teatrale di “10 partite” di Giuseppe Manfridi, noto drammaturgo italiano. Fino al 2013 continua l’attività di restauro nel suo laboratorio di San Lorenzo. Dal 2013 fino al 2016, motivato dall'incontro con l'armatore greco Spyros Mazarakis, si occupa di geopolitica e di commercio petrolifero, tessendo rapporti internazionali con le maggiori società petrolifere, Aegean Marine Petroleum, National oil Corporation Libia, Saudi Aramco, Petronas e Quatar Petroleum. L’amore per il restauro, per la pittura, per il cinema e la scenografia hanno dato vita ad una poliedrica ispirazione, un mix insolito di tecniche e know how di mondi paralleli e nello stesso tempo integrati che Zero Like collega in maniera innovativa e segnata da una continua ricerca creando una miscela artistica particolare e potente. Negli ultimi anni Zero Like inizia a creare le sue opere usando tutta la conoscenza della materia e dei pigmenti ma nel contempo sperimentando in continuazione e lasciando che le esperienze dei vari mondi vissuti intensamente, possano liberamente confluire e fondersi sui suoi telai.